Laboratorio SIGOT

Attività di ricerca

Il Laboratorio SIGOT da tempo svolge attività di supporto alla ricerca, inizialmente attraverso la progettazione di cartografie tematiche realizzate con sistemi tradizionali e, successivamente, anche mediante il reperimento e l’utilizzazione di banche dati digitali, il trattamento di cartografia tecnica (ortofoto, fotografie da satellite, carte tecniche regionali, …), la realizzazione di cartografie tematiche georeferenziate alle diverse scale, lo sviluppo di applicativi di Sistemi informativi geografici e WebGIS e, più di recente, l’archiviazione e la digitalizzazione di cartografie storiche.
Considerato che non tutte le ricerche e le attività svolte negli anni presso il Laboratorio possono essere qui ricordate, appare opportuno evidenziarne alcune più significative, al fine di tracciare il profilo di una struttura che ha al suo attivo quasi quarant’anni di esperienza.

1980-Realizzazione dei Software didattici “Sistema Italia” e “Sistema Europa”

Presso il Laboratorio furono ideati e realizzati, in collaborazione con la Società Infoter, in anni in cui la cartografia digitale non era ancora così diffusa, due software didattici finalizzati alla diffusione della geografia presso le scuole.
I due software, denominati rispettivamente “Sistema Italia” e “Sistema Europa”, attraverso l’utilizzo del computer, consentivano la consultazione di una sorta di Atlante appositamente predisposto e la realizzazione di cartografie tematiche – alla scala comunale il primo e alla scala regionale il secondo – (Cataudella M.,1989, Sistema Italia, GIS didattico, Infoter, Napoli;Id., 1990, Sistema Europa, GIS didattico, Infoter,Napoli; Riitano M., 1991, Il software didattico per l’analisi dei sistemi territoriali,  C. Lanza Dematteis, M. Tomba, a cura di, Far lezione di geografia: qual è il ruolo dell’elaboratore?, Atti del Convegno, Torino, Edizioni Scriptorium; Riitano M., H. Schrettenbrunner, a cura di, Didattica della geografia e nuove tecnologie: le diverse realtà europee, Milano, Franco Angeli).
Tali software hanno possono  essere considerati precursori dei Sistemi informativi geografici attuali, con rappresentazione dei dati ISTAT ed EUROSTAT (risoluzione grafica CGA 4 colori, fondo blu, verde, rosso e giallo).

1987-Atlante tematico della Basilicata

Nel 1987, il Laboratorio fu impegnato nella realizzazione di un’opera cartografica importante, l’Atlante tematico della Basilicata, commissionato dalla Giunta regionale e curato da Mario Cataudella. Il lavoro, costituito da 33 tavole con relative schede informative, fu diviso in dieci sezioni, affidate prevalentemente a geografi ma anche a specialisti di altre discipline (Cataudella M., 1987, Il territorio per immagini, Atlante della Basilicata, Regione Basilicata, Giunta Regionale, Napoli). Le sezioni realizzate furono le seguenti: Immagini del passato (Elio Manzi); Aspetti fisici (Ennio Cocco, Tommaso De Pippo); Aspetti demografici (Domenico Ruocco, Nicolino Castiello); Attività economiche e spazio regionale (Nicolino Castiello, Francesco Citarella, Carmelo Formica, Maria Laura Gasparini, Tullio D’Aponte, Mario Cataudella, Franca Miani, Pasquale Coppola); Centri e sistema insediativo (Lida Viganoni, Carmelo Formica); Trasporti (Carmelo Formica); Servizi, strutture sociali, divisione del territorio (Maddalena Scaramella, Lida Viganoni); Geografia elettorale (Pasquale Coppola); Sistema ricettivo e attività turistiche (Mariagiovanna Riitano); Territorio, archeologia, fatti culturali (Giovanna Greco, Angela Pontrandolfo, Corrado Bucci Morichi, Enzo Spera, Michele Cataudella). Gli elaborati, alla scala di 1:500.000 e di 1:1.000.000, furono disegnati a mano, utilizzando una grafica studiata per renderne agevole la lettura. D’altra parte, l’intento della Regione nel promuovere l’iniziativa era quello di diffondere una migliore cultura del territorio attraverso il linguaggio cartografico. L’Atlante ebbe grande successo, fu recensito e presentato in diverse sedi, fra cui quella prestigiosa della Camera dei Deputati, e richiesto alla Regione da molti ambienti educativi. Difatti, alla prima edizione caratterizzata da una veste tipografica ricercata, con singole tavole assemblate in un apposito contenitore, ne seguì una seconda più essenziale e pratica con una tiratura molto alta, così da consentire un’ampia distribuzione dell’opera.

1995-Mappatura del centro storico di Salerno

Il progetto ha riguardato la messa a punto, nell’ambito del Laboratorio, del primo Sistema informativo geografico, a cura di un gruppo di lavoro coordinato da Mario Cataudella e finanziato dal CNR.
Utilizzando come riferimento le sezioni di censimento del Centro storico di Salerno, il GIS analizzava e rappresentava, nel dettaglio, i servizi commerciali e le caratteristiche sociodemografiche della popolazione. Il lavoro fu citato e ripreso nel Piano urbanistico di Salerno curato da Oriol Bohigas (Cataudella M., 1997, Per la geografia sociale del centro antico di Salerno, in “Edifici mondo”, Concorso per il recupero del Centro Storico di Salerno, Comune di Salerno, Tipolitografia Incisivo, Salerno).

2000-GIS sul centro storico di Benevento

I geografi afferenti al Laboratorio hanno realizzato un GIS sul Centro storico di Benevento, cofinanziato dalla Regione Campania (Cataudella M., 2001, GIS. Geographical Università System, voce dell’Enciclopedia Italiana,).
Il Sistema informativo consentiva una conoscenza approfondita dell’area in termini di attività commerciali, traffico, accessibilità, tempi di percorrenza, aspetti socioeconomici ed evidenze storico-artistiche; fu utilizzato nell’ambito della programmazione urbanistica realizzata dallo studio Zevi-Rossi (Iovino G., 2010, Gis, ricerca geografica e pianificazione urbanistica: un’applicazione sul centro storico di Benevento, Bollettino dell’Associazione italiana di Cartografia, vol. 138).

2000-Piano faunistico-venatorio della Provincia di Avellino

Nell’ambito del Laboratorio è stata curata la Redazione del Piano faunistico-venatorio della Provincia di Avellino, realizzato per conto della Giunta regionale, e che ha costituito il lavoro preparatorio per la realizzazione del più complesso Piano faunistico-venatorio della Regione Campania.
Il Piano, poi trasformato in Legge regionale (L.R. n. 12 del 6 settembre 2013 Modifiche alla Legge regionale9 agosto 2012, n. 26 Norme per la protezione della fauna selvatica e disciplina dell’attività venatoria in Campania), conteneva, tra l’altro, la mappatura delle aree interessate da divieto venatorio.

2004-Individuazione e analisi delle strutture dismesse della Costiera Amalfitana

La ricerca è stata finalizzata all’individuazione e analisi delle strutture dismesse della Costiera Amalfitana e alla messa a punto di un progetto di riqualificazione del ricchissimo patrimonio di edifici proto-industriali abbandonati della Valle dei Mulini di Amalfi e Scala (Riitano, Amodio).
Per l’occasione, al fine di dare maggiore concretezza all’idea progettuale elaborata, furono coinvolti alcuni gruppi di giovani architetti italiani e stranieri, accomunati da una spiccata sensibilità per le preesistenze storiche e per le tematiche ambientali; fu loro affidata la stesura di progetti relativi alle nuove destinazioni d’uso delle 15 strutture antiche, ormai in disuso, situate lungo il Torrente Canneto (ex cartiere, ex acquedotti, una ferriera, un saponificio…), sulla base del modello complessivo di sviluppo ispirato alla cultura mediterranea, messo a punto dai geografi. Presso il Laboratorio SIGOT, furono realizzate cartografie di dettaglio delle strutture dismesse e dei vuoti funzionali di tutta la Costiera Amalfitana e della Valle dei Mulini, per la quale fu realizzato un modello tridimensionale in cui furono inseriti i progetti realizzati dagli architetti, nonché alcune iniziative già in atto o in via di definizione a cura degli enti locali, quali il potenziamento del porto di Amalfi, il recupero dei percorsi pedonali nell’area interna, la realizzazione di una strada carrabile lungo la via del Paradiso che attraversa la Valle dei Mulini. Il progetto complessivo fu presentato in occasione del convegno Strategie di valorizzazione territoriale della Costiera Amalfitana: forme innovative di recupero del patrimonio industriale dismesso, organizzato presso la sede della Camera di commercio di Salerno e affiancato dalla mostra La Valle dei Mulini: itinerario progettuale, allestita poi, in modo permanente, presso il Consorzio Osservatorio dell’Appennino meridionale, nel Campus universitario di Fisciano (Amodio T., 2003, Aree dismesse ad Amalfi e nella Valle dei Mulini, in Leone U., a cura di, Aree dismesse e verde urbano. Nuovi paesaggi in Italia, Bologna, Pàtron;Riitano M., 2011, Sviluppo locale e valorizzazione del territorio: il progetto integrato di riqualificazione della Valle dei Mulini di Amalfi e Scala, in Di Blasi A., a cura di, Il futuro della Geografia: ambiente, culture, economia, Bologna, Patròn).
Il progetto, ridenominato “Waterpower. Renewal Strategy for the Mulini Valley. Amalfi e Scala”, ottenne prestigiosi riconoscimenti dalla Holcim Foundation, vincendo due premi internazionali per i progetti di edilizia sostenibile.

2010-I centri storici dei comuni beneventani del Parco regionale del Partenio

Presso il Laboratorio è stato realizzato un Sistema informativo geografico, finanziato dalla Regione Campania sui fondi destinati alla Ricerca scientifica, finalizzato all’analisi dei Centri storici beneventani del Parco del Partenio, con l’obiettivo di avviare azioni di tutela, valorizzazione e promozione.
La ricerca ha affrontato lo studio dei Comuni di Arpaia, Forchia, Paolisi e Pannarano, procedendo, anche attraverso puntuali sopralluoghi territoriali, al reperimento e all’analisi di dati, allo studio della documentazione fornita dai singoli Enti comunali e alla realizzazione di un’apposita campagna fotografica.
Infine, l’utilizzo delle tecnologie GIS ha consentito di evidenziare, nel dettaglio, le caratteristiche strutturali e funzionali dei Centri storici, quelle demografiche e socio-economiche, nonché la dotazione di evidenze storico-culturali (Riitano M., 2011, Sistema Informativo Geografico dei centri storici beneventani del Parco del Partenio, realizzato nell’ambito del Progetto di Ricerca”Sistema Informativo Geografico dei centri storici minori dell’Appennino campano finalizzato ad azioni di tutela, valorizzazione e promozione”,Regione Campania, L.R.5 per la Ricerca scientifica).

2014-2015 “TUSERUMONA” – Tutela e Conservazione degli Olivi Monumentali della Provincia di Avellino, profili agronomici, giuridici, promozionali.

Il Laboratorio ha partecipato al Progetto “TUSERUMONA” – Tutela e Conservazione degli Olivi Monumentali della Provincia di Avellino, profili agronomici, giuridici, promozionali si è concluso nel 2015 con la pubblicazione del volume “Tutela e conservazione degli ulivi monumentali della Provincia di Avellino”.
Tra le ricchezze e potenzialità del settore agricolo campano un ruolo di spicco è rivestito dalla presenza degli ulivi millenari che contribuiscono alla produzione di differenti oli di oliva D.O.P. (Denominazione Origine Protetta).
Le peculiari condizioni pedo-climatiche della regione Campania, infatti, hanno favorito la selezione, nel corso dei millenni, di numerose varietà di ulivo (più di 1000 varietà), che costituiscono un patrimonio genetico rilevante. Tale fonte di biodiversità deve essere preservata per evitare il rischio di erosione genetica e per garantire la produzione di oli notevolmente diversificati e con proprietà organolettiche tipiche per ciascuna area di coltivazione.
Partendo da queste premesse, il progetto TUSERUMONA, finanziato dalla provincia di Avellino, ha previsto il censimento e la geolocalizzazione di ulivi vetusti della provincia di Avellino.
La cartografia georeferenziata ha permesso l’individuazione di splendidi esemplari di ulivo, caratterizzati mediante fingerprintig molecolare.
I risultati della caratterizzazione molecolare e i dati geografici sono stati integrati in un database geografico (Amodio T., 2016, Cartografia georeferenziata e paesaggio: gli ulivi monumentali della provincia di Avellino, in: Castiglione S., a cura di, Biodiversità, conservazione, tutela giuridica e promozione dell’olivo. Il caso degli olivi monumentali dell’Irpinia. Napoli, ESI).

2015-Rappresentazione e valorizzazione degli oli a marchio della Regione Campania

La ricerca, svolta su commissione del Consorzio Osservatorio dell’Appennino meridionale, ha approfondito il tema del patrimonio vitivinicolo della Regione Campania.
Nell’ambito del progetto sono stati realizzati sia una cartografia interattiva relativa agli ulivi monumentali della Provincia di Avellino (Amodio T., 2016 a, Cartografia georeferenziata e paesaggio: gli ulivi monumentali della provincia di Avellino, in Castiglione S., a cura di, Biodiversità, conservazione, tutela giuridica e promozione dell’olivo. Il caso degli olivi monumentali dell’Irpinia. Napoli, ESI; Ead., 2016b, Rappresentazioni cartografiche e patrimonio viticolo in Campania, inScanu G., a cura di, Conoscere per rappresentare. Temi di cartografia e approcci metodologici. Bologna, Pàtron), sia un portale WebGIS finalizzato alla rappresentazione e alla valorizzazione degli oli a marchio della Campania.
Quest’ultimo, finanziato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione, rientra in un più ampio filone di studi sul tema della dieta mediterranea e dei suoi prodotti. Nello specifico, il portale ha consentito di dare adeguata visibilità alla produzione olivicola della Campania, messa a confronto con quella delle altre regioni del Mezzogiorno, attraverso numerose cartografie in formato raster e vettoriale, relative al sistema agricolo regionale, alla specializzazione olivicola, alle produzioni a marchio. Una sezione è dedicata, poi, alle numerose aziende produttrici di olio DOP della Campania (Riitano M., 2016, Rappresentazione e valorizzazione degli oli a marchio della Regione Campania, WEB/GIS, Regione Campania, http://www.oliocampania.it/; Ead., 2017, Atlante della filiera olivicola della Regione Campania., Fisciano, Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale).

2018-Itinerari del Cilento

La ricerca, commissionata dal Consorzio Osservatorio dell’Appennino meridionale e promosso dal Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ha avuto la scopo di realizzare basi documentali e elaborati cartografici georiferiti destinati ad un portale WebGIS finalizzato alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale delle aree interne del Cilento.
Nell’ambito del progetto sono stati individuati e documentati tre itinerari naturalistico-culturali: il primo nella sezione meridionale del Parco, il secondo in quella mediana, il terzo nell’area orientale, lungo il Vallo di Diano.
Una specifica sezione del portale ha riguardato i numerosi siti di interesse comunitario (SIC) presenti nell’ambito degli itinerari selezionati (Riitano M., 2017, Analisi di contesto del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Atlante tematico, Fisciano, Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale; 2017b, Beni culturali e sviluppo locale nelle aree interne del Cilento. Itinerari, paesaggi ed evidenze da Palinuro e Caselle in Pittari, Napoli, Regione Campania).